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I super-poteri dei temporary manager

Se “potere” è “capacità di agire”, un temporary manager deve avere quella capacità potenziata! È una capacità costituita da un fitto sistema di competenze che ogni temporary manager dovrebbe coltivare per poter svolgere la sua professione.

Spesso si pensa che essere manager da tanti anni basti per diventare temporary manager.

Certo, l’esperienza è un requisito importante. Ma non è sufficiente.

Che super-poteri deve sviluppare un temporary manager?

In Percinque ce lo stiamo chiedendo da un po’ e, in questo articolo, condividiamo alcune delle nostre riflessioni.

I super poteri del temporary manager

Super-potere 1: la capacità di capire il contesto e inserirsi in esso velocemente

Se si entra in azienda come permanent, il tempo riservato a capire come funzionano le cose (l’onboarding) è piuttosto lungo.

Un temporary manager non ha questo “lusso”. In poco tempo, deve riuscire a capire l’azienda, le sue dinamiche e i suoi processi, le motivazioni e le aspettative delle persone che vi operano.

Per questo, il temporary manager approccia il contesto aziendale in modalità di ascolto. Nella fase iniziale di un progetto, è una spugna che assorbe informazioni e input. Nel mentre, associa ciò che riceve a ciò che l’esperienza gli ha insegnato e crea delle connessioni fra i frammenti di realtà che osserva e che gli vengono raccontati da persone e dati.

Quanto elaborato viene utilizzato per inserirsi rapidamente nello specifico contesto aziendale e cominciare ad apportare miglioramenti.

Dato che le organizzazioni sono sistemi vivi e, quindi, dinamici, la capacità di ascolto del contesto non si può spegnere mai durante le varie fasi di progetto. Solo così un temporary manager può continuare a adattare ciò che ha pianificato alle reali esigenze e dinamiche del contesto in cui opera.

Super-potere 2: la capacità progettuale del temporary manager

Un intervento di temporary management ha una data di inizio e una data di fine, è mirato a raggiungere degli obiettivi, si basa su risorse limitate. È, quindi, a tutti gli effetti un progetto. Chi è temporary manager non può non avere la capacità di progettare un piano d’azione e realizzare ciò che ha pianificato.

Saper progettare significa essere in grado di avere visione di ciò che serve per raggiungere determinati obiettivi.

Saper realizzare ciò che si è progettato implica coordinare attività e risorse in modo tale che il progetto prosegua di fase in fase senza interruzioni.

La capacità progettuale include anche una terza dimensione: quella comunicativa. Sono diversi gli stakeholder (ovvero, i portatori di interesse) di un progetto di temporary management e quindi sono diverse le tipologie di informazioni che è necessario dare, così come sono diverse le modalità comunicative da attivare. Il temporary manager deve saper informare le varie persone coinvolte in un progetto scegliendo la forma e i contenuti più idonei rispetto al tipo di stakeholder con cui si interfaccia.

 

Super-potere 3: la capacità di far avere fiducia nel cambiamento

Un intervento di temporary management è sempre un intervento di change management.

Il cambiamento è ciò a cui un’azienda aspira, ad esempio, per mantenere la sua posizione nel mercato o aumentare il proprio fatturato. Ma, quante resistenze si possono incontrare fra chi quel cambiamento lo deve attuare!

Non basta che un temporary manager utilizzi le sue competenze specialistiche per trovare la soluzione tecnica più adatta a concretizzare il cambiamento. Deve anche mettere in gioco le sue competenze relazionali per far sì che tutti, all’interno dell’organizzazione, in quel cambiamento ci credano. Nel raccontare la loro esperienza di temporary manager nel ruolo di Chief Operating Officer, Paola Spagnolo e Giorgio Maschera hanno sottolineato con forza come sia fondamentale coinvolgere le persone dell’azienda cliente e far sì che diventino artefici del cambiamento.

Si può pensare che anche un manager permanent debba avere questo tipo di capacità. Ma un permanent può usare altre leve, diverse da quelle relazionali, per far sì che le persone attuino un cambiamento. Non vale lo stesso per un temporary manager che, proprio per questo, deve avere soft skill particolarmente sviluppate

 

il temporary manager abbraccia il cambiamento

Super-potere 4: la capacità di non diventare indispensabili

Chi frequenta Percinque, lo ha sentito dire spesso e volentieri: un progetto di temporary management mira sempre a rendere autonoma l’azienda cliente affinché possa mantenere i risultati ottenuti.

Per questa ragione, un temporary manager deve avere la capacità di trasferire le sue competenze e far crescere le persone dell’azienda cliente. Se questo non avviene, il rischio è che, una volta concluso il progetto, tutto ciò che è stato implementato venga dimenticato e che l’azienda torni alla situazione antecedente il progetto.

In altre parole, se è importante ciò che il temporary manager porta in azienda, è altrettanto importante ciò che il temporary manager lascia.

Un temporary manager deve concludere il progetto sapendo di aver costruito un sistema di competenze che permette all’organizzazione di continuare a lavorare con i metodi e gli strumenti acquisiti durante lo svolgimento del progetto

 

Super-potere (Per)5: la capacità di giocare in squadra

Percinque, in questo super-potere, ci crede così tanto da averlo fatto diventare cifra distintiva del suo modello di business.

Un temporary manager che lavora nei progetti di Percinque non è mai un solista e questo tipo di approccio alla professione si estrinseca a due livelli.

La squadra dei temporary manager di Percinque

Collaborare con Percinque per un progetto implica lavorare in team presso l’azienda cliente.

Anche quando un intervento prevede l’attività di un unico temporary manager, ad esempio quando è chiamato a coprire un “vuoto manageriale”, quel temporary manager non lavora da solo. Ogni progetto, infatti, mette in campo almeno un altro giocatore. Questo player, a differenza del temporary manager, non lavora in prima linea e vive la quotidianità dell’azienda cliente in modo più limitato ed indiretto. In questo modo, riesce a mantenere una visione più esterna e ad operare ad un livello più strategico rispetto al temporary manager per aumentare la capacità di raggiungere l’obiettivo di progetto.

Infine, quando il progetto è articolato e richiede più competenze, viene richiesto l’intervento di più temporary manager. In questo caso, i manager devono agire come un gruppo, ovvero in modo coordinato e complementare per raggiungere gli obiettivi di progetto.

Il temporary manager lavora in team

Fare squadra con l’azienda cliente

Collaborare con Percinque per un progetto implica anche lavorare in team con l’azienda cliente. Si rischia, altrimenti, che le azioni pianificate non si concretizzino e che non si riescano a raggiungere i risultati desiderati.

Chiunque svolga la professione di manager dovrebbe saper fare squadra. Ma, rispetto ad un temporary manager, un permanent è agevolato. Infatti, condivide con i suoi collaboratori alcuni elementi che facilitano il lavoro in team come, ad esempio, l’appartenenza alla medesima azienda e, quindi, alla medesima cultura organizzativa e al medesimo sistema valoriale.

Un temporary manager deve riuscire a far gruppo senza poter contare sulla presenza di questi aspetti condivisi e nemmeno, a volte, sulla continuità di presenza. Deve capire, dunque, quali leve attivare per far sì che si crei quel terreno fertile alla collaborazione.

Percinque per sviluppare i propri super-poteri

In questo articolo, abbiamo parlato di super-poteri ma non di super-eroi. Crediamo nel potenziamento delle capacità e nella volontà di metterle in gioco, non nell’infallibilità e nella perfezione.

Proprio per questo, Percinque organizza diversi momenti formativi di sviluppo professionale sia per i manager che svolgono la professione di temporary management da tempo, sia per i manager che si affacciano per la prima volta a questo lavoro.

Percinque: Temporary Management a servizio delle aziende

Per le aziende che intendono ingaggiare un Temporary Manager per raggiungere obiettivi ambiziosi e realizzare progetti anche complessi, Percinque struttura una squadra completa con competenze manageriali differenziate, grazie a un network di professionisti con grande esperienza nell’affiancare le aziende verso il successo.

 

Nota: In questo articolo vengono utilizzate le espressioni Manager, Imprenditore, Temporary Manager e simili in maniera neutra, cioè senza alcun riferimento al genere del manager, potendosi ovviamente trattare di un manager o imprenditore donna o uomo allo stesso modo.

 

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