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Le fasi del temporary management in azienda: cosa sapere

Quando un imprenditore o un’azienda fa ricorso ai servizi del temporary management, si attiva un processo, suddiviso in specifiche fasi, che va dalla scelta del temporary manager più adatto alla valutazione degli obiettivi raggiunti tramite il suo lavoro.

Analizziamo nel dettaglio tutte le fasi del temporary management.

Le fasi del temporary management: gli obbiettivi

 

La definizione degli obiettivi

Un’azienda si rivolge a un’agenzia di temporary management sottoponendo gli obiettivi che intende raggiungere, le esigenze da soddisfare e le sfide specifiche da affrontare. Questi sono i punti di partenza dell’attività del temporary manager.

Una volta entrato in azienda, il manager ad interim identifica quali sono le aree su cui intervenire per raggiungere quegli obiettivi e risultati. Ad esempio, il temporary manager può riscontrare la necessità di sviluppare le competenze delle persone, o di lavorare sulla loro leadership.

La selezione del temporary manager

Ci sonno tanti aspetti da valutare prima dell’ingaggio di un interim manager. Ogni temporary manager possiede competenze ed esperienze in uno o più ambiti specifici. Dunque, quando si sceglie il professionista più adatto alle esigenze di un’azienda, si valutano a fondo le esperienze pregresse del temporary manager con l’obiettivo di selezionare la figura più idonea agli obiettivi da raggiungere.

Per sviluppare un progetto con un temporary manager è consigliato affidarsi a professionisti specializzati per poter essere sicuri della qualità del servizio che si riceverà. Di grande valore è anche la valutazione delle esperienze dei propri peer: le raccomandazioni da parte di un altro imprenditore che si è avvalso del temporary management sono validi strumenti per decidere a chi rivolgersi.

Le fasi del temporary management: l'onboarding

 

Onboarding e integrazione del temporary manager

Una volta ingaggiato, il temporary manager entra in azienda e affronta un percorso di onboarding attraverso cui inizia a conoscere l’azienda, le sue dinamiche e peculiarità.

Questo percorso è finalizzato a comprendere la cultura aziendale, conoscere i dipendenti e i manager interni, i processi e la struttura organizzativa attuali. È così che il temporary manager delinea il suo ruolo e le sue responsabilità per il periodo di tempo in cui lavorerà all’interno dell’impresa.

Generalmente, il temporary manager conduce delle analisi per comprendere l’azienda e il settore di riferimento.

Il manager ad interim produce due report:

  1. l’“as-is”: un report analitico che si basa sull’oggi prende in considerazione diverse variabili e descrive la situazione attuale dell’azienda;
  2. il to-be”: un report orientato al domani, che illustra come dovrà essere la situazione futura a cui l’azienda deve mirare.

Temporary management: la fase operativa

In questa fase, una delle più importanti, il temporary manager lavora attivamente all’interno dell’azienda per mettere in pratica tutte quelle azioni necessarie ad ottenere i risultati prefissati.

Questa fase prevede la gestione dei vari progetti, la guida delle trasformazioni aziendali e, dove necessario, la risoluzione di problemi e il miglioramento dei processi.

Il manager ad interim monitora e gestisce le risorse per portare a termine il progetto, propone soluzioni efficienti per migliorare determinati processi o aree aziendali e lavora a stretto contatto con i dipendenti per promuovere il cambiamento.

Fase di monitoraggio e valutazione dei risultati

L’imprenditore è sempre aggiornato sui progressi del lavoro del temporary manager. I KPI (indicatori chiave di prestazione), concordati a inizio intervento, supportano la valutazione del lavoro svolto fino a un dato momento.

Questi parametri sono essenziali per verificare che si stia progredendo verso il raggiungimento dell’obiettivo in modo efficiente e per apportare eventuali aggiustamenti in corso d’opera.

Le fasi del temporary management:il traferimento delle conoscenze

 

Il trasferimento delle conoscenze in azienda

Uno dei compiti del temporary manager è anche quello di trasferire le sue conoscenze e abilità al team interno e ai manager con cui collabora.

Il trasferimento delle competenze è essenziale per rinnovare gli approcci e i metodi di lavoro e per assicurare benefici e crescita anche quando il temporary manager avrà lasciato l’azienda.

Temporary management: la fase conclusiva

Nella fase conclusiva, il manager ad interim presenta i risultati raggiunti e gli obiettivi conseguiti con successo. Inoltre, riceve i feedback sul lavoro svolto direttamente dall’imprenditore.

Si formalizza la fine dell’incarico e viene valutato l’impatto a lungo termine del lavoro e della trasformazione avvenuta all’interno dell’impresa.

Temporary management: il follow-up

Il follow-up avviene dopo che il temporary manager ha lasciato l’azienda e consiste in processi di monitoraggio e valutazione.

L’obiettivo di questa fase è verificare che i cambiamenti apportati dal manager ad interim siano sostenibili e che il suo intervento abbia avuto un impatto significativo e duraturo.

Percinque: temporary management a servizio delle aziende

Percinque offre servizi di temporary management, mettendo a disposizione delle aziende le competenze e l’esperienza dei suoi temporary manager, per gestire un riposizionamento strategico, un processo di internazionalizzazione, una riorganizzazione aziendale e molti altri progetti ancora.

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