Progettare come mettere a terra e realizzare la strategia che si è deciso di perseguire: la pianificazione strategica serve a questo scopo. Presuppone un processo che aiuta a elaborare le azioni per rendere operativa la visione strategica aziendale.
Il tema della pianificazione strategica richiede delle riflessioni sul ruolo che questa pratica ha all’interno del complesso sistema aziendale. Questo articolo invita ad alcune considerazioni sul tema, concretizzandole con l’esempio di progetti che, negli anni, Percinque ha sviluppato.
Prima di esplorare le tematiche, è necessaria una premessa che permette di capire come si intende la pianificazione strategica in questo articolo.
Pianificare e pensare. Anzi, pensare e pianificare
Henry Mintzberg ci ricorda, in un articolo del 1994 di Harvard Business Review, “the most successful strategies are visions, not plans.” (p. 107).
Quindi, la pianificazione è un processo marginale? No. Ma la pianificazione strategica acquisisce valore se, e solo se, alla sua base c’è un pensiero strategico ben formulato.
In ambito strategico, pensiero e pianificazione sono, dunque, complementari ed entrambi necessari per fare strategia. Il pensiero strategico, suggerisce Mintzberg (1994), richiede e si nutre di immaginazione e intuito. Di tutt’altro carattere sono gli elementi da introdurre quando si fa pianificazione strategica. Il pensiero analitico, la capacità di formalizzare e prevedere sono fondamentali per riuscire ad elaborare un piano concreto ed efficace.
Se questa è la premessa, ora approfondiamo alcuni degli aspetti da considerare quando, come azienda, si sviluppa un nuovo pensiero strategico e si ha la necessità di comprendere se e come attuarlo.
Organizzazione e pianificazione strategica
Occuparsi di pianificazione strategica richiede valutare quali attività si dovrebbero attuare per realizzare la strategia. Ma, bisogna fare i conti con le caratteristiche dell’organizzazione in cui queste attività si inseriscono.
Insomma, un conto è ideare un piano. Un conto è contestualizzarlo nella realtà di riferimento. È necessario capire se ci sono tutti i presupposti – ed eventualmente comprendere come istituirli – per metterlo in pratica.
Questo Percinque lo sa bene. Riportiamo due progetti . Il primo è l’esempio di come l’intervento del temporary management ha permesso ad un’azienda di diventare consapevole della capacità dell’organizzazione per supportare una determinata scelta strategica. Il secondo mostra come l’operato di un temporary manager ha permesso ad un’azienda di introdurre e poi acquisire al proprio interno le risorse necessarie a sostenere l’evoluzione strategica definita.
Progetto 1: L’organizzazione è pronta ad attuare il piano?
La squadra di Percinque viene ingaggiata per supportare un’azienda a realizzare una visione strategica precisa: commercializzare il proprio prodotto in un nuovo settore, quello farmaceutico.
Prima di elaborare e rendere operativo un piano strategico, il temporary manager di Percinque, conduce delle attività propedeutiche alla pianificazione.
In primis, vengono individuati e formulati rischi ed opportunità legati all’entrata nel settore farmaceutico. Questa attività è volta all’analisi del contesto esterno all’organizzazione. Ma c’è da valutare anche l’adeguatezza del contesto interno.
Ci si interroga: l’assetto organizzativo è pronto per sostenere il piano strategico? A fronte di analisi e valutazioni, la risposta a questa domanda permette all’azienda di capire di che cosa c’è bisogno e come “attrezzarsi”.
È così che l’occhio esterno e l’esperienza del Temporary Manager permettono all’azienda cliente di rendere effettivo il piano strategico attraverso una serie di attività collaterali volte a creare il terreno fertile per attuare la strategia desiderata.
Progetto 2: Supportare l’organizzazione per ottenere i risultati del piano strategico
Un’azienda manifatturiera presente nel mercato italiano decide di vendere il proprio prodotto anche sul mercato tedesco. L’azienda realizza di non avere al suo interno tutte le competenze necessarie a rendere questa scelta strategica effettiva.
Percinque, che ha una sede anche in Germania, ha, all’interno del suo network, proprio le competenze necessarie a quell’azienda. Il temporary manager di Percinque, conoscendo le peculiarità socioculturali della Germania, sviluppa ed implementa un piano strategico che porta a buoni risultati.
Durante lo svolgimento della sua attività in azienda, il manager di Percinque trasferisce ai dipendenti coinvolti nel progetto le proprie conoscenze e competenze. Lo scopo? Far sì che l’azienda riesca a dare continuità in modo autonomo alle attività del piano strategico definito.
Questi due progetti ben esemplificano come la pianificazione strategica non si limita solo a identificare attività mirate e a pianificarle. Una pianificazione strategica efficace richiede di considerare se l’attuale stato dell’organizzazione sia adeguato ad attuare il piano strategico identificato. Il rischio di non analizzare la dimensione organizzativa è il fallimento dell’attuazione della strategia.
Il cambiamento è parte della pianificazione
Dutton e Duncan, in un articolo del 1987, pubblicato su Strategic Management Journal, fanno emergere un punto di attenzione fondamentale per la buona riuscita del processo di pianificazione strategica: il legame che intercorre fra pianificazione e cambiamento.
Il processo di pianificazione strategica, infatti, provoca delle evoluzioni all’interno delle organizzazioni e richiede, dunque, che gli attori organizzativi siano protagonisti di queste trasformazioni.
Una dimensione del cambiamento può essere quella relativa alla cultura organizzativa. Soprattutto per quelle aziende che decidono di cambiare il proprio assetto passando da realtà “artigianale” a realtà industriale, il processo di pianificazione strategica deve essere accompagnato da un cambiamento, a tutti i livelli dell’organizzazione, del modo di lavorare.
Percinque affronta spesso progetti che supportano le aziende in questo processo evolutivo. Riportiamo un progetto in cui Percinque supporta un’azienda a vincere una sfida strategica, lavorando anche sulla cultura organizzativa.
Progetto 3: Nuovo mindset per attuare la pianificazione
Percinque sviluppa un progetto in ambito operations in un’azienda che si trova nel pieno di una “rivoluzione” interna: un cambio della sua governance.
Come spesso accade nei cambi di governance, anche in questo vengono messe in discussione le scelte strategiche da attuare. Il risultato è un cambiamento relativamente al core business dell’azienda stessa. Da una specializzazione nell’area commerciale, l’obiettivo è quello di passare ad un focus sull’area operations.
A Percinque viene richiesto un supporto in ambito logistico. Tuttavia, Percinque, cogliendo il profondo cambiamento innescato dal cambio di strategia, supporta l’organizzazione ad affrontare un cambio importante di cultura organizzativa. La squadra di Percinque rileva in azienda una modalità di lavoro che si concentra sull’operatività e, dunque, sul day by day. In ambito strategico, però, ciò che conta è saper pensare a lungo termine per capire cosa fare – e come farlo- oggi per ottenere determinati risultati domani.
L’azione di Percinque, quindi, non si limita alla sola logistica. Per sostenere in modo efficace la progettualità dell’azienda, il manager di Percinque, contribuisce a innescare una modalità di lavoro consona allo sviluppo strategico.
Tiriamo le fila…
Fare pianificazione strategica è essenziale per lo sviluppo e la realizzazione della strategia di un’azienda. È un processo il cui svolgimento deve tenere conto delle specificità del contesto organizzativo in cui si sviluppa e della necessità di promuovere il cambiamento all’interno dell’organizzazione stessa.
Quindi, pianificare è il pezzo di un ampio puzzle grazie al quale le aziende realizzano ciò che vogliono essere.
Nota: In questo articolo vengono utilizzate le espressioni Manager, Imprenditore, Temporary Manager e simili in maniera neutra, cioè senza alcun riferimento al genere della persona, potendosi ovviamente trattare di un manager o imprenditore donna o uomo allo stesso modo.