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Il bilancio di sostenibilità: un passo avanti verso la trasparenza ambientale in azienda

Il bilancio di sostenibilità rappresenta un nuovo strumento di rendicontazione dell’azienda introdotto dalla direttiva 2022/2464/UE (CSDR – Corporate Sustainability Reporting Directive). Esso è relativo a tematiche non strettamente finanziarie, ovvero connesse alla misurazione dell’impatto che le aziende hanno sull’ambiente che le accoglie e circonda.

I presupposti che lo ispirano sono due: le risorse in natura non sono illimitate e ogni persona ed ogni operatore economico ha la responsabilità di quelle risorse per il beneficio delle generazioni future. Alcuni dati: l’85% degli italiani considera i prodotti sostenibili più innovativi e qualitativamente superiori. Mentre il 90% dei GenZ ritiene che le aziende debbano affrontare temi ambientali e di sostenibilità.

Bilancio di sostenibilità

L’evoluzione

L’importanza del bilancio di sostenibilità cresce di anno in anno soprattutto a seguito della nuova direttiva europea che amplia progressivamente la platea dei soggetti obbligati a redigerlo. Ma cresce sempre di più una nuova sensibilità delle comunità verso tematiche di tipo ambientale e connesse ai cambiamenti climatici. Infatti, fino ad oggi questo documento era obbligatorio solo per le società quotate in borsa. A partire dal 2025, invece, diventerà obbligatorio per tutte le aziende che soddisfano almeno due dei seguenti parametri: 50 milioni di ricavi, 250 dipendenti, 25 milioni di capitale investito. Dal 2026, i parametri di riferimento scenderanno ulteriormente ma solo per le società quotate.

Tutto ciò si basa sul principio della Doppia Materialità.

Cos’è la doppia materialità?

Secondo questa nuova prospettiva, l’applicazione degli ESG crea rischi e opportunità che sono materiali e misurabili secondo due punti di vista:

– quello finanziario

– quello di impatto.

Come cita la Direttiva : «le aziende devono rendicontare su come i problemi di sostenibilità influenzano la loro attività e come impattano, dall’altra parte, anche sulle persone e sull’ambiente».

Cos’è in sintesi il bilancio di sostenibilità?

Il bilancio di sostenibilità è un documento che può essere redatto in forma volontaria o obbligatoria. Deve essere allegato al bilancio d’esercizio e con esso depositato, rendendo così le informazioni accessibili a un ampio numero di stakeholder.

Questo documento ha l’obiettivo di misurare e comunicare l’impatto dell’attività aziendale sull’ambiente e sulla società seguendo tre direttrici principali:

  1. Definizione della situazione attuale: consiste nel calcolare gli indicatori chiave che misurano l’impatto ambientale e sociale dell’azienda, dalle politiche di approvvigionamento al ciclo produttivo.
  2. Misurazione dei risultati: consiste nella misurazione dei dati raccolti e dei relativi KPI, per monitorare eventuali progressi.
  3. Definizione della strategia futura: infine, il bilancio di sostenibilità deve delineare le strategie future. Deve anche fissare degli obiettivi di miglioramento idealmente su un orizzonte triennale, per dare una visione chiara del percorso di sostenibilità intrapreso.

Un documento retrospettivo e prospettico

Dunque, pur essendo un documento retrospettivo, in quanto riporta i dati dell’anno precedente, il bilancio di sostenibilità ha anche una componente prospettica molto importante. È, infatti, un’analisi che non solo fa il punto della situazione, ma fissa anche degli obiettivi per il futuro, con l’intento di migliorare continuamente gli impatti sociali e ambientali dell’azienda.

Una nuova cultura aziendale

Una nuova cultura aziendale

Molti potrebbero percepire il bilancio di sostenibilità come un ulteriore onere burocratico. In realtà si tratta di una nuova opportunità strategica. È un cambio di paradigma che porta l’azienda a riflettere su come il proprio operato impatti sull’ambiente e sulla società, sommandosi a quello di tutte le altre, e creando una nuova consapevolezza. Molte delle nostre aziende dispongono già di molti dati di impatto per ragioni operative di business. Ora, devono esprimerli in modo strutturato e monitorarne il miglioramento.

Un aspetto importante è che il bilancio di sostenibilità deve essere trattato con la stessa serietà e precisione del bilancio d’esercizio. I dati devono essere accurati, chiari e comparabili, senza rischiare di cadere nel cosiddetto greenwashing, ovvero una comunicazione fuorviante riguardo agli interventi dell’azienda. Il greenwashing non solo danneggia la reputazione aziendale, ma può comportare anche sanzioni amministrative.

La responsabilità di tutti gli stakeholder

Il bilancio di sostenibilità non riguarda solo gli amministratori o il team di lavoro dell’azienda, ma coinvolge tutti gli stakeholder: dai fornitori, ai dipendenti, fino ai clienti. La misurazione del ciclo di vita del prodotto (Life Cycle Assessment o LCA) e l’analisi degli impatti ambientali e sociali lungo tutta la catena del valore, dalla produzione allo smaltimento del prodotto, sono cruciali. Questo processo richiede competenze tecniche specifiche e un impegno condiviso da tutta l’organizzazione.

Temporary management: un acceleratore per l’evoluzione sostenibile

Nel contesto dell’implementazione del bilancio di sostenibilità, il temporary management può rappresentare una soluzione strategica per affrontare le sfide legate alla complessità e alla multidisciplinarità di questo processo. Grazie alla capacità di portare competenze specializzate in tempi rapidi, un manager temporaneo esperto in sostenibilità può supportare l’azienda nell’analisi degli impatti ambientali e sociali, nella definizione dei KPI e nella strutturazione di un sistema di monitoraggio efficace. Inoltre, il temporary management permette di gestire la transizione senza stravolgere le dinamiche aziendali esistenti, favorendo un cambiamento culturale graduale e sostenibile.

Un altro vantaggio cruciale è la possibilità di colmare il gap di competenze, particolarmente evidente nelle PMI, che spesso non dispongono di risorse interne dedicate. Con il supporto di un esperto temporaneo, le aziende possono non solo redigere un bilancio conforme agli standard, ma anche integrare i principi di sostenibilità all’interno della strategia aziendale a lungo termine. Questo approccio consente di trasformare un obbligo normativo in una leva competitiva, migliorando l’immagine dell’impresa e creando valore condiviso per tutti gli stakeholder.

un percorso di crescita con il bilancio di sostenibilità

Conclusioni: un percorso di crescita

Siamo, dunque, solo all’inizio di un percorso che porterà, nel tempo, a una vera e propria evoluzione della cultura aziendale. Il bilancio di sostenibilità non è solo una formalità, ma un’opportunità per le aziende di allinearsi agli standard internazionali, migliorare la propria immagine, aumentare la propria efficienza operativa e dimostrare concretamente l’impegno verso la sostenibilità. Il bilancio di sostenibilità rappresenta un tassello fondamentale per una gestione consapevole e responsabile dell’impresa.

 

Nota: In questo articolo vengono utilizzate le espressioni Temporary Manager e simili in maniera neutra, cioè senza alcun riferimento al genere della persona, potendosi ovviamente trattare di un manager donna o uomo allo stesso modo.

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