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Leadership e cambiamento: la via del coaching e del Voice Dialogue per costruire modelli di executive leadership evolutive

In questo articolo, Roberta Giorgetti Dall’Aglio, co-founder e docente della scuola di Counseling Winnerteam, ci offre uno sguardo su due strumenti, il coaching, sia individuale che di gruppo, e il Voice Dialogue. Dalle parole che scrive emerge chiaro come, attraverso la potenza di questi due strumenti e l’abilità di chi li introduce sapientemente in azienda, il cambiamento diventa l’approccio quotidiano attraverso cui le aziende realizzano il loro potenziale. Dunque, per le aziende che vogliono svilupparsi ed evolvere, potenziare le capacità delle proprie persone è un must: in questo Roberta e Percinque credono fortemente.

I progetti di temporary management di Percinque sono sempre progetti di cambiamento. E per questo, oltre ad avere tra i nostri collaboratori manager specializzati nel trasformare e migliorare le diverse aree aziendali, collaborano con noi professionisti che hanno fatto del cambiamento organizzativo una professione. Proprio come Roberta.

Cambiamento della leadership tremite il coaching e il Voice Dialogue

Introduzione

Ogni processo di cambiamento organizzativo mette in moto una trasformazione collettiva, fatta di nuove sfide, ruoli che si ridefiniscono, priorità che cambiano.  Ma la vera trasformazione non riguarda solo le strutture o i processi: riguarda le persone.  E al centro di questo movimento c’è sempre la leadership, con la sua capacità di orientare, sostenere e ispirare.

Negli ultimi anni, sempre più aziende hanno compreso che la differenza tra un cambiamento “subìto” e un cambiamento “guidato” sta nella qualità della leadership.  E che la leadership, a sua volta, non si insegna: si allena, si fa crescere, si fa evolvere.

È qui che entrano in gioco il coaching, il group coaching e l’approccio Voice Dialogue, strumenti potenti per trasformare non solo i comportamenti, ma la consapevolezza con cui i leader agiscono dentro i sistemi organizzativi.

Leadership e cambiamento: due piani di un unico processo

Il change management è spesso affrontato come un progetto tecnico, con obiettivi, tempistiche e KPI.  Ma chi lavora sullo sviluppo delle persone sa che ogni cambiamento reale si gioca su un altro piano: quello dell’identità e del senso.

Cambiare significa modificare abitudini, schemi mentali, equilibri emotivi. È un percorso che coinvolge la dimensione più profonda delle persone e delle relazioni. Per questo motivo, la leadership nel cambiamento non è solo un tema di metodo, ma di presenza.

Un leader che accompagna la trasformazione deve saper “stare” nel cambiamento prima ancora di guidarlo: ascoltare, contenere le ansie, riconoscere le paure e aiutare le persone a dare un nuovo significato a ciò che accade.

Dunque, il coaching — individuale o di gruppo — offre esattamente questo spazio: un luogo di ascolto riflessivo, consapevolezza e responsabilità, in cui i leader possono osservare i propri automatismi e generare nuove scelte.

Leadership styles

Lo stile di leadership come modello di gestione e identità organizzativa

Ogni organizzazione possiede un proprio stile di leadership: un modo riconoscibile di prendere decisioni, di gestire le relazioni e di affrontare i conflitti.  È ciò che dà forma alla sua identità, al “come facciamo le cose qui”.

Lo stile di leadership non è quindi un semplice atteggiamento individuale, ma un modello di gestione che riflette la cultura dell’organizzazione.
Rivela i valori reali — non quelli scritti nei documenti — e determina la qualità delle interazioni quotidiane: quanto spazio c’è per la fiducia, per il confronto, per la delega, per la crescita.

Quando si parla di cambiamento, è proprio su questo piano che si gioca la partita. Un’organizzazione può introdurre nuovi processi o ruoli, ma se lo stile di leadership resta ancorato a schemi passati — troppo direttivi, troppo protettivi o troppo distaccati — la trasformazione resta superficiale.

Il coaching e il group coaching aiutano i leader a riconoscere che tipo di leadership incarnano e quale modello desiderano costruire come gruppo dirigente.  È in questo lavoro di consapevolezza che la leadership si trasforma in cultura condivisa e in motore identitario dell’impresa.

Il Voice Dialogue: ascoltare le parti che guidano il leader

Ogni leader porta dentro di sé molte “voci”: quella del controllore, del visionario, del perfezionista, del genitore, del mediatore, del critico, del motivatore.

Spesso è l’alternanza o il conflitto tra queste parti a determinare lo stile di leadership che esprime.

L’approccio del Voice Dialogue consente di esplorare proprio queste diverse energie interiori, di riconoscerle, ascoltarle e integrarle.

Attraverso questo metodo, il leader impara a dialogare con le proprie sub-personalità invece di subirle: a capire, ad esempio, quando la parte iper-responsabile prende il sopravvento o quando la parte visionaria resta inascoltata. Questo lavoro interiore ha un effetto diretto sull’organizzazione, perché la qualità della leadership esterna riflette sempre la qualità del dialogo interno.

Un leader che sa ascoltare le proprie parti saprà ascoltare anche il suo team; chi sa dare voce alla propria vulnerabilità saprà accogliere l’incertezza altrui; chi riconosce i propri limiti saprà valorizzare i talenti intorno a sé.

Il Voice Dialogue, integrato nel coaching e nel group coaching, offre quindi una via concreta per evolvere lo stile di leadership, trasformando la gestione del potere in presenza consapevole e la responsabilità in relazione.

executive leadership

Executive leadership: dal ruolo alla presenza

Quando il cambiamento coinvolge l’intera organizzazione, il ruolo della executive leadership diventa cruciale.  Infatti, non si tratta solo di decidere o comunicare strategie, ma di incarnarle.

La executive leadership è chiamata a essere il primo laboratorio del cambiamento. In altre parole. deve mostrare con il proprio esempio che evolvere è possibile.

In questo senso, la executive leadership non è più solo la somma delle competenze direzionali, ma una forma di consapevolezza estesa.  È la capacità di connettere visione e umanità, strategia e autenticità.

Un dirigente che attraversa un percorso di coaching scopre che il suo potere più grande non è “convincere” gli altri, ma ispirarli e farli crescere.
Impara che la chiarezza strategica non basta se non è accompagnata da presenza, coerenza e capacità di ascolto.

È in questa evoluzione che la leadership diventa veramente “executive”: non solo capace di decidere, ma di dare forma culturale al cambiamento, trasformando l’organizzazione da dentro.

Conclusione: la leadership come viaggio interiore e collettivo

La leadership, in fondo, non è un titolo né un ruolo.  È un viaggio. Un percorso di crescita personale che diventa, inevitabilmente, un percorso collettivo. Ogni volta che un leader evolve, qualcosa evolve anche nell’organizzazione. Ogni volta che un gruppo si ascolta davvero, cambia la qualità delle relazioni e, con essa, la capacità di generare risultati sostenibili.

Nel cambiamento, la vera forza non sta nel controllo, ma nella presenza consapevole.

E il coaching — nelle sue forme individuali e di gruppo, arricchito dal Voice Dialogue — rappresenta la via più autentica per coltivarla.

Perché il cambiamento, come la leadership, non si insegna: si attraversa. Insieme.

Contattateci per scoprire i nostri servizi e saperne di più sui programmi di coaching e il voice dialogue che offriamo.

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