L’ingaggio del temporary manager prevede la stipula di contratti che riportano dettagliatamente il tipo di incarico che andrà a svolgere, le sue responsabilità, i tempi del progetto e la remunerazione del manager.
In questa guida vedremo quale tipologia di contratto viene applicata per l’inserimento in azienda di un manager ad interim, quali clausole devono essere incluse e come negoziare la sua remunerazione.
Temporary manager: la tipologia di contratto
I temporary manager prestano la loro professionalità per gestire progetti specifici e dunque per un periodo di tempo definito; perciò, il loro contratto è di natura temporanea e flessibile.
Si può prendere direttamente contatto con loro per ingaggiarli come liberi professionisti. Tuttavia, specialmente se si devono affrontare progetti di natura complessa si può ricorrere a una società specializzata che sceglie per l’azienda i professionisti più idonei alle esigenze dell’impresa e ne coordina l’operato.
Nello specifico, non si tratta di un’assunzione diretta, ma di un contratto d’opera, in cui il temporary manager non entra a far parte dell’azienda come dipendente, ma è, appunto, un manager a contratto.
Nel contratto di ingaggio è necessario indicare le tempistiche, le responsabilità che verranno assunte dal manager ad interim, gli obiettivi che deve raggiungere e le aspettative da parte dell’imprenditore.
Per approfondire il ruolo e le competenze di un temporary manager, leggere: “Cos’è il temporary management e quali sono le sue funzioni”.
Temporary manager: obiettivi e valutazione delle prestazioni
Uno degli aspetti più importanti nel contratto di ingaggio del temporary manager è la definizione degli obiettivi da raggiungere durante la sua permanenza in azienda. È necessario che questi siano ben chiari ed espliciti al fine di evitare, da un lato, false aspettative da parte dell’imprenditore o, dall’altro, un incorretto svolgimento del mandato affidato all’interim manager.ll’interim manager.
Spesso, però, all’inizio di un incarico, l’imprenditore ha una poco precisa idea di dove vuole arrivare, oppure non si dispongono di tutte le informazioni necessarie alla definizione puntuale degli obbiettivi. In questo caso, il primo compito dell’interim manager è quello di lavorare con l’imprenditore al fine di raggiungere la perfetta definizione del mandato affidatogli.
Infine, avendo un set di obbiettivi chiari ed espliciti, si può anche creare un sistema di valutazione del lavoro svolto dal manager ad interim; ad esempio, gli indicatori chiave di prestazione, o KPI, sono degli strumenti messi a punto per monitorare il lavoro svolto.
La durata dell’incarico di un temporary manager
Come detto sopra, il contratto ha una durata ben definita e basata sulla tipologia dell’incarico e sugli obiettivi che si dovranno raggiungere.
Il progetto può essere a breve termine, di alcune settimane o pochi mesi, oppure a medio termine, se il temporary manager lavorerà all’interno dell’azienda dai 6 ai 18 mesi.
La durata dell’incarico può anche essere estesa o ridotta in base all’andamento del progetto, ai risultati ottenuti ealle mutazioni delle circostanze interne ed esterne all’azienda.
È importante stabilire anche le giornate lavorative del manager ad interim: potrebbe non essere necessario che il temporary manager sia presente tutti i giorni in azienda. A volte basta che lavori in sede alcuni giorni alla settimana, oppure una settimana continuata al mese e così via. Questo è uno dei vantaggi del temporary management: la modulabilità permette di massimizzare il ritorno sull’investimento e di utilizzare le risorse con la massima efficienza.
Per approfondire tutti gli aspetti da considerare prima di assumere un temporary manager, leggere: “Cosa sapere prima di affidarsi al temporary management”.
Temporary manager: la retribuzione
Al momento della stipula del contratto, è necessario stabilire e negoziare la remunerazione del temporary manager.
La retribuzione deve tener conto dell’esperienza e del background del manager ad interim, della complessità del progetto che deve gestire, delle competenze richieste e della durata dell’incarico.
Il compenso può essere su base mensile o giornaliero, basandosi sulle giornate effettivamente lavorate; più raramente il compenso è basato sul progetto da portare a termine con eventuali bonus per il raggiungimento di obiettivi specifici.
Bisogna mettere in conto anche alcune spese accessorie come eventuali rimborsi spese e diarie.
Termini di cessazione per il temporary Manager
Il contratto deve riportare anche i termini di cessazione, specificando le condizioni e i motivi per cui l’incarico può concludersi prima della sua naturale scadenza, sia per volontà dell’azienda sia del temporary manager.
Questa sezione del contratto deve includere l’eventuale preavviso richiesto da entrambe le parti e le condizioni specifiche della cessazione del contratto. Potrebbero essere inserite, inoltre, eventuali penali da pagare nel caso di recesso anticipato.
Temporary manager: la confidenzialità e la proprietà intellettuale
Altri due aspetti importanti da considerare nel contratto sono le clausole di confidenzialità e della proprietà intellettuale. Il temporary manager può avere accesso a informazioni sensibili; o potrà egli stesso sviluppare parte della proprietà intellettuale dell’azienda.
È necessario, quindi, definire i termini relativi alla riservatezza delle informazioni, includendo l’obbligo di non divulgare le informazioni a persone terze, sia durante il contratto che dopo la sua cessazione.
Per la proprietà intellettuale, poi, normalmente, si applica lo stesso criterio utilizzato per i dipendenti: tutto ciò che un interim manager sviluppa durante lo svolgimento del suo mandato in azienda rimane di proprietà dell’azienda stessa.
Temporary manager: l’integrazione in azienda
Nonostante il temporary manager sia un professionista esterno all’azienda, è necessario che affronti un processo di onboarding, per essere correttamente integrato all’interno dell’impresa.
Il processo di inclusione è importante affinché il manager ad interim sia in grado di svolgere al meglio il suo incarico. Deve poter conoscere la cultura aziendale e i processi interni per iniziare a lavorare fianco a fianco con i manager dell’impresa.
Compito dell’imprenditore è quello di dare il giusto empowerment al temporary manager, contribuendo a rendere la sua figura autorevole e rispettabile per tutti i dipendenti.
È anche importante che il contratto preveda quali eventuali poteri decisionali possano essere temporaneamente ceduti al manager ad interim tramite deleghe interne o procure notarili.
Temporary manager: conclusioni
In conclusione, assumere un temporary manager implica stilare un contratto che definisce i tempi, i modi e gli obiettivi che il manager ad interim deve raggiungere.
Questo consente sia all’imprenditore che al professionista di avere aspettative chiare e definite, e di portare a termine con successo il progetto stabilito insieme.
Percinque: temporary management a servizio delle aziende
Percinque offre servizi di temporary management, mettendo a disposizione delle aziende le competenze e l’esperienza dei suoi temporary manager, per gestire un riposizionamento strategico, l’internazionalizzazione, una riorganizzazione aziendale e molti altri progetti.