Affrontare l’internazionalizzazione per un’impresa significa espandere il proprio raggio di azione oltre il mercato nazionale, cercando di replicare con successo quel vantaggio competitivo che si è creata in ambito domestico. Quindi espansione commerciale, ma anche creazione di reti locali di vendita, di succursali, fino ad arrivare all’insediamento di fabbriche o alla acquisizione di concorrenti.
Ma qualunque sia la strategia di espansione prescelta, l’azienda e il suo management devono essere pronti a implementarla. Per far ciò, è spesso necessario attuare importanti cambiamenti organizzativi, strutturali e culturali all’interno dell’azienda stessa.
Il percorso tipico di internazionalizzazione di un’impresa
L’internazionalizzazione aziendale è un percorso strategico che richiede una chiara pianificazione suddivisa in fasi definite: preparazione, analisi dei mercati target, espansione e consolidamento.
- Preparazione: Questa fase valuta la prontezza dell’azienda per affrontare un mercato estero, coinvolgendo l’analisi delle risorse e delle competenze, definendo obiettivi chiari e individuando le aree da sviluppare.
- Analisi del Mercato Target: Richiede un’approfondita analisi dei mercati, considerando domanda, concorrenza e barriere all’entrata. Una valutazione errata può compromettere il progetto.
- Sviluppo della Strategia di Entrata: Stabilire come entrare nel mercato è essenziale. Le opzioni includono partnership, joint ventures, filiali o esportazione, ognuna con diversi rischi e impegni finanziari.
- Pianificazione e Implementazione: Si pianifica l’attuazione operativa, affrontando logistica, adattamento del prodotto e conformità normativa, gestendo le complessità.
- Consolidamento e Crescita: Consolidare la presenza sul mercato estero e espandere ulteriormente. È importante monitorare i risultati e fare aggiustamenti per migliorare le performance.
Strategie di Mitigazione dei Rischi
Per mitigare i rischi dell’internazionalizzazione, è fondamentale adottare strategie specifiche per ciascun tipo di rischio. Ad esempio, per le barriere culturali, una formazione interculturale per il personale può aiutare a evitare fraintendimenti e migliorare l’integrazione nei nuovi mercati. I rischi legali possono essere mitigati collaborando con consulenti locali che conoscano le normative del paese di destinazione. Per quanto riguarda la gestione della forza lavoro locale, adottare pratiche di assunzione che valorizzino le competenze locali e stabilire una comunicazione trasparente può ridurre i conflitti e aumentare l’efficacia operativa. Infine, una solida pianificazione finanziaria e l’analisi preventiva dei rischi economici possono limitare i rischi legati agli investimenti diretti, garantendo una maggiore
Il Temporary Management nell’internazionalizzazione dell’impresa
È proprio nell’ottica della mitigazione del rischio sopra esposta che gli interventi di Temporary Management risultano particolarmente efficaci.
Scegliere l’intervento di un Temporary Manager significa essere affiancati da un manager con esperienza internazionale, con una profonda conoscenza dei mercati esteri, delle normative internazionali e locali e degli strumenti necessari a inserirsi al meglio in un nuovo mercato.
Il Temporary Manager apporterà all’azienda un know-how immediatamente utile e utilizzabile, evitando il dispendio di tempo e risorse spese in tentativi non sempre adeguati.
Vediamo come l’apporto positivo dell’interim management si esplica nelle varie fasi del processo di internazionalizzazione.
1. Definizione e obiettivi dell’internazionalizzazione per un’impresa
Uno dei primi incarichi che il Temporary Manager assume è la verifica “As-Is” dell’azienda, cioè constata la presenza o meno di quegli elementi organizzativi e strutturali assolutamente necessari all’espansione estera. Per esempio, molto semplicemente, nell’ufficio commerciale c’è qualcuno che parla la lingua del Paese in cui vogliamo espanderci? La catena produttiva e logistica del nostro prodotto è in grado di rispondere ai tempi di consegna richiesti dal nuovo mercato? Il nostro prodotto è adatto alle aspettative dell’utilizzatore e alle normative del nuovo mercato? Trovati i punti deboli dell’azienda che potrebbero far fallire il percorso di internazionalizzazione, il temporary Manager in collaborazione con l’imprenditore definisce una serie di azioni da implementare preventivamente alla fase di internazionalizzazione.
2. I mercati target
Nel contempo, il Temporary Manager lavora alla definizione degli obiettivi e all’identificazione delle differenti opportunità di espansione nei mercati esteri.
Quando si parla di internazionalizzazione delle imprese, infatti, c’è molta differenza tra l’elaborazione di una strategia di semplice espansione commerciale (con l’introduzione dei propri prodotti o servizi nel mercato estero mantenendo inalterata la parte produttiva) da quella, per esempio, di insediamento di un’unità produttiva estera (che prevede la realizzazione di nuovi stabilimenti nel Paese estero di interesse).
Il Temporary Manager individuerà le migliori opportunità per l’impresa, basandosi su ricerche di mercato, analisi dei trend e della concorrenza, per mettere in evidenza quali siano i mercati più promettenti. Dopo avere effettuato queste ricerche, il temporary manager potrà affiancare al meglio l’impresa nello sviluppo della strategia. In altre parole, verranno definiti gli obiettivi da raggiungere per massimizzare il successo all’estero e verranno identificati i mercati internazionali più promettenti ai quali rivolgersi.
3a. Strategie d’entrata
Dopo aver definito insieme all’impresa gli obiettivi dell’internazionalizzazione, con l’ausilio delle analisi e delle ricerche effettuate dal Temporary Manager viene definito un action plan dettagliato che sia di guida alla conduzione del progetto nei mesi a venire.
Tale action plan richiede, però, che si conoscano molto bene il contesto culturale, le normative e le differenze rispetto alla nazione d’origine dell’impresa.
Il Temporary Manager mette a disposizione le sue conoscenze e le condivide con tutta l’impresa per affrontare al meglio l’adattamento al nuovo contesto culturale, informando i manager interni sulle pratiche commerciali locali, le consuetudini e le leggi commerciali, i requisiti tecnologici e normativi di prodotto, per esempio.
Vengono stilate strategie di marketing, di comunicazione e si adattano i prodotti alle esigenze e al contesto culturale del nuovo Paese, considerando le differenze tecnologiche, linguistiche, sociali e culturali del mercato estero.
3b. Sviluppo di reti e partnership
Il Temporary Management mette a disposizione anche esperienza e conoscenze per stabilire connessioni e partnership tra l’impresa e i mercati esteri.
Questo grazie a una vasta rete di contatti che possono diventare dei potenziali partner commerciali, clienti, distributori o fornitori per l’impresa che vuole espandere il proprio mercato. Possono anche conoscere eventuali investitori e/o partner finanziari, industriali o commerciali con i quali, nel caso, legarsi.
La ricerca di partnership avviene anche a livello istituzionale, in quanto i Temporary Manager possono avere un’ottima conoscenza delle fonti di finanziamento locale, per partecipare ai bandi nazionali, candidarsi per ricevere fondi o agevolazioni.
4. Gestione dei processi di internazionalizzazione
Nelle imprese, l’internazionalizzazione prevede un grande lavoro di gestione dei processi: dall’adattamento dell’azienda e dei suoi prodotti e servizi, alla ricerca di nuovi canali di distribuzione idonei al Paese scelto, fino alla gestione di tutte le problematiche relative all’apertura di unità produttive locali o al processo di M&A, con la gestione di possibili processi di fusione e acquisizione nella nuova nazione.
I Temporary Manager sono esperti nelle normative locali e nelle pratiche amministrative e fiscali, che spesso sono differenti dal Paese di origine, così come potrà essere differente la gestione delle operazioni logistiche all’interno del nuovo Paese.
L’imprenditore verrà affiancato nella gestione di questi processi dal Temporary Manager, che assicurerà all’impresa di adattarsi perfettamente alle condizioni del nuovo mercato e, successivamente, di guidare in modo autonomo la gestione.
5. Consolidamento e crescita nonostante le continue sfide
Il percorso di internazionalizzazione è lungo e articolato e spesso l’imprenditore può trovarsi di fronte a problemi inaspettati e a nuove sfide.
Alcune delle sfide più comuni che il Temporary Manager dovrà fronteggiare possono essere la gestione della catena di approvvigionamento globale, per garantire un’efficienza costante degli approvvigionamenti, e il confronto con la concorrenza locale.
I Temporary Manager hanno esperienza nella risoluzione di problemi complessi e nel superamento delle sfide dell’internazionalizzazione; la loro esperienza riuscirà ad accompagnare l’azienda in modo efficace verso il raggiungimento dell’obiettivo, minimizzando gli ostacoli che si presentano.
Internazionalizzazione: un percorso da implementare a tutto tondo
Il Temporary Manager affronta l’internazionalizzazione a tutto tondo, occupandosi di tutti gli aspetti sia interni che esterni di questo processo e propone la strategia più adeguata agli obbiettivi e ai mercati prescelti.
Ci sono molte possibili strategie da attuare per insediarsi in un nuovo Paese: come l’attivazione di un servizio post-vendita nella nuova nazione, la vendita indiretta con agenti e rappresentanti, una rete di magazzini locali o in zone Free Trade, fino all’apertura di una nuova fabbrica o alla acquisizione di società locali.
L’internazionalizzazione significa, come abbiamo visto, avere un piano a lungo termine per supportare la vendita dei prodotti e servizi con ulteriori elementi che vanno dalle modifiche organizzative aziendali, alla comunicazione e marketing, ai piani industriali, fino alla corporate structure.
Il Temporary Manager aiuta l’impresa a seguire un percorso che tenga conto di tutti questi fattori, mirato a costruire una visione e una strategia sul medio lungo termine.
Percinque: Temporary management per l’internazionalizzazione delle imprese
Percinque offre servizi di Temporary Management, mettendo a disposizione delle aziende il know-how e l’esperienza dei suoi Temporary Manager per affrontare con successo le sfide dell’internazionalizzazione.
Nota: In questo articolo vengono utilizzate le espressioni Manager, Imprenditore, Temporary Manager e simili in maniera neutra, cioè senza alcun riferimento al genere del manager, potendosi ovviamente trattare di un manager o imprenditore donna o uomo allo stesso modo.