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Crisi aziendale, cosa fare e come uscirne?

 

 

Quando in un’azienda è in atto una crisi si possono vagliare diverse strategie per affrontarla e contrastare il trend: dallo studio sul taglio dei costi alla riorganizzazione della forza lavoro.

Anche ricorrere al temporary management è una soluzione efficace, con l’intervento di manager esterni che affiancheranno l’imprenditore per accompagnare l’azienda fuori dalla crisi, portando in azienda competenze specifiche spesso non ancora presenti.

Vediamo di seguito una serie di strategie e consigli per affrontare una fase di crisi aziendale.

 

crisi aziendale

 


Crisi aziendale e processi di risanamento: consigli

Esistono numerose strategie per affrontare una crisi aziendale e per risanare le difficoltà finanziarie, operative e gestionali che minacciano la solidità dell’azienda.

Queste misure devono essere adottate nell’immediato per capire quale aspetto o processo ha generato la crisi, così da provvedere tempestivamente al risanamento e ripristinare la redditività dell’azienda.

Ecco alcune delle strategie fondamentali per affrontare la crisi aziendale.


Crisi aziendale: analisi della situazione finanziaria

Una delle prime operazioni da fare è esaminare la situazione finanziaria dell’azienda, con l’analisi dei bilanci e dei flussi di cassa si viene a conoscenza dell’ammontare dei debiti verso i fornitori e dei crediti da riscuotere.

Questa analisi restituirà il quadro complessivo delle finanze dell’azienda e permetterà di procedere con un eventuale taglio dei costi superflui e una pianificazione puntuale della restituzione dei debiti contratti.


Analisi delle spese in uscita

Si inizierà vagliando le spese pianificate,dividendole per categorie, per comprendere quali sono le spese improrogabili e quelle di cui si può fare a meno.

Tra le spese aziendali più ricorrenti si possono trovare:

  • stipendio e contributi dei dipendenti;
  • spese per l’avvocato e il commercialista;
  • abbonamenti e bollette, come internet e elettricità;
  • acquisti dai fornitori:
  • pagamento di imposte, Iva e assicurazione.

 

È consigliabile dividere le uscite dei diversi conti bancari e categorizzarle all’interno di un gestionale aziendale per ripianificare i pagamenti, dove le uscite di cassa previste non siano affrontabili contemporaneamente dalla disponibilità di cassa. Alcuni pagamenti, però, non sono differibili.


Analisi delle entrate

A questo punto, si possono analizzare le entrate dell’azienda, confrontando le fatture riportate sul bilancio e ulteriori introiti.

Un’azienda può godere di sovvenzioni statali, fondi europei, eventuale credito di IVA e di crediti maturati nei confronti dei clienti e non ancora riscossi.


Analisi della redditività del venduto e dei trend di vendita

Il temporary manager effettuerà un’attenta revisione della redditività del venduto, valutando i costi diretti e indiretti di ciascuna transazione, per comprendere quali sono i servizi e i prodotti che generano un buon margine di guadagno e quelli su cui intervenire per ottimizzare i costi.

Per comprendere quali sono le aree geografiche con le vendite in crescita e quali sono i mercati in declino, il temporary manager effettuerà un’analisi dei trend di vendita per ogni area.

Questa ricerca è necessaria per decidere quale strategia di espansione mettere in atto nell’area di vendita con maggior profitto e quali sono le sfide da affrontare nelle zone dove il mercato è più debole.

L’analisi della situazione finanziaria, infatti, non può ridursi a una mera analisi contabile di entrate e uscite.

Attraverso queste analisi si riuscirà ad avere una panoramica dettagliata della situazione dell’azienda e si potrà iniziare ad introdurre miglioramenti e modifiche sulle linee di vendita più o meno redditizie.

 

Crisi aziendale: ridurre i costi

A questo punto, bisognerà procedere con il taglio dei costi superflui o delle spese troppo elevate, stabilendo la priorità di azione.

Si possono rinegoziare i contratti con i fornitori, cercando di ridurre i costi laddove si acquisti in grande quantità. Oppure, se non si riesce a rinegoziare il contratto, si può cercare un nuovo fornitore che risponda meglio alle esigenze aziendali.

Occorre ridurre gli sprechi in ogni ambito: si consiglia l’utilizzo di un gestionale open source, che non richiede un abbonamento, la creazione di un archivio digitale per eliminare l’uso della carta, e l’invio di newsletter piuttosto che flyer cartacei.

  

Crisi aziendale: aumento della struttura dei ricavi

Il temporary manager lavora per aumentare la redditività dell’azienda, modificando la struttura dei ricavi attraverso delle azioni mirate.

Il primo step è l’analisi del mercato di appartenenza per cercare nuovi canali di vendita, nuove aree geografiche e l’identificazione di nuovi segmenti di clienti e nicchie di mercato.

Inoltre, si può modificare la struttura dei ricavi attraverso l’eliminazione dei prodotti non più redditizi.

 

Ottimizzazione della forza lavoro

Una delle decisioni più difficili che un imprenditore o un manager deve affrontare è quella di dover fare a meno di alcuni dipendenti.

Questo accade perché il costo dei salari e gli oneri fiscali dei dipendenti rappresentano circa il 20% delle entrate e, in situazione di crisi, è una delle prime spese da ridimensionare per riequilibrare il budget.

Bisogna valutare anche la produttività e l’efficienza dei singoli dipendenti, come generano valore all’interno dell’impresa e quanto il loro ruolo sia significativo per traghettare l’azienda fuori dalla crisi.

Nel corso di una crisi aziendale è fondamentale intervenire anche nella riorganizzazione dei ruoli dei dipendenti in maniera più efficiente, analizzando le loro aree di forza e le loro lacune, dando loro compiti che rispecchino al meglio le competenze del singolo e programmare corsi di formazione per aggiornare le skills mancanti.

 

Crisis management: l’intervento del Temporary Management

Il Temporary Management è un’opzione da tenere ben in considerazione durante una crisi aziendale, perché permette a un manager con competenze specifiche, esterno all’azienda, di supportarla durante una situazione di crisi.

Nel crisis management, l’imprenditore verrà così affiancato da un professionista, che per un periodo limitato supporterà la gestione, la riorganizzazione e lo svolgimento dei processi in azienda.


I vantaggi del Temporary Management durante una crisi aziendale

I vantaggi di richiedere il supporto di un temporary manager durante un periodo di difficoltà sono numerosi.

Il temporary manager assiste imprenditori e manager interni effettuando le analisi esposte sopra e non solo. Una visione a 360° che considera non solo l’aspetto finanziario, ma anche l’ottimizzazione dei costi di produzione, la rinegoziazione di contratti di fornitura e la possibilità di attuare nuove politiche promozionali.

Grazie a queste analisi, il Temporary Manager sarà in grado di dare insight utili all’imprenditore per stilare un piano di risanamento delle situazioni critiche e pensare a delle azioni orientate alla crescita, come la ricerca di nuove opportunità di mercato per l’azienda.

Il temporary manager fornirà indicazioni utili per gestire tutte le comunicazioni con i fornitori, gli stakeholder, i clienti e i dipendenti, per ripristinare il rapporto di fiducia minato dalla crisi.

 

Percinque, soluzioni di Temporary Management per le crisi aziendali

Percinque è una società di Temporary Management che offre servizi mirati alla risoluzione di crisi aziendali, stilando progetti di miglioramento nelle aree più critiche e creazione di piani di sviluppo con dei paradigmi gestionali nuovi e all’avanguardia.

 

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