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Cosa sapere prima di affidarsi al Temporary Management

Un’azienda può affidarsi al temporary management per avere il supporto dei temporary manager, professionisti in grado di gestire progetti complessi.

Prima di ingaggiare un temporary manager è importante che l’azienda e l’imprenditore comprendano bene quale ruolo egli/ella debba assumere in modo da scegliere il giusto manager al quale affidarsi.

Affidarsi al temporary management

1. L’importanza della definizione degli obiettivi

Dunque, nel momento in cui l’imprenditore decide di affidarsi al temporary management deve aver ben chiari e delineati gli obiettivi che vuole raggiungere tramite il supporto del temporary manager.

Questi obiettivi devono avere le caratteristiche definite dall’acronimo SMART: devono essere specifici, misurabili, realizzabili e raggiungibili. Devono avere una certa rilevanza per tutta l’impresa e devono essere circoscritti nel tempo.

La definizione dell’obiettivo può essere elaborata anche una volta che il temporary manager è già entrato in azienda. Il temporary manager effettua analisi preliminari, misurando e valutando le esigenze dell’azienda e le criticità che questa deve fronteggiare.

Infatti, a volte, l’imprenditore che si rivolge al Temporary Management ha già identificato un problema da risolvere, ma non riesce a definirlo in maniera precisa o non si riesce a trovare una soluzione. In queste situazioni, le competenze e la professionalità di un temporary manager possono essere d’aiuto.

obiettivi smart

2. La scelta del giusto professionista

Il temporary manager è un professionista con grande competenza ed esperienza in uno o più ambiti aziendali e sa, perciò, riconoscere le sfide e le opportunità che possono presentarsi all’interno di ogni impresa.

La scelta del giusto professionista si deve basare, quindi, sulle sue esperienze pregresse. Questo non significa che il temporary manager debba provenire necessariamente dallo stesso settore di business. Anzi, la contaminazione con altri ambienti porta spesso all’introduzione di nuove idee e nuove metodologie.

Oltre le sue skill, per scegliere il manager ad interim più adatto all’azienda, bisogna anche considerare la sua capacità di integrarsi nella cultura aziendale e di lavorare con un nuovo team. Così, per esempio, per una filiale estera è meglio affidarsi ad un resident interim manager che conosce bene il milieu sociale e imprenditoriale in cui opera. Oppure, specialmente in interventi di forte riorganizzazione aziendale, è utile scegliere un temporary manager locale che ha familiarità con le abitudini e gli usi locali.

Il temporary manager deve, quindi, possedere una certa elasticità di adattamento alle sfide che incontra e alle persone con cui deve lavorare.

3. La durata dell’incarico del temporary manager

Nel momento in cui si sceglie il professionista più idoneo ad affrontare le sfide aziendali, si firma un mandato, nel quale è riportato il ruolo che il temporary manager deve assumere, il grado di responsabilità affidatogli e la durata del suo incarico.

L’aspetto temporale è molto importante: il temporary manager lavora con un’azienda per un tempo limitato, che può andare da qualche mese a qualche anno (di norma tra i 6 e i 18 mesi), in base al carico di lavoro e al tipo di progetto che deve gestire.

In particolare, si potranno stabilire anche le sue giornate lavorative, ovvero quanti giorni a settimana il manager ad interim sarà in azienda e lavorerà sul progetto.

4. Il budget e i costi del temporary management

Alla durata dell’incarico è legata anche la retribuzione del temporary manager e conseguentemente il budget che l’azienda dovrà destinare al servizio.

In generale, l’impiego del manager ad interim può avere una tariffa giornaliera più cara rispetto ad altre soluzioni, ma essendo un lavoro circoscritto nel tempo, nel lungo termine questa soluzione risulterà più vantaggiosa. Si eviterà, infatti, di assumere a tempo indeterminato delle risorse che alla fine del progetto potrebbero non essere più necessarie all’azienda.

Si può così avere la massima produttività tenendo i costi sotto controllo e dilazionandoli nel tempo.

5. Temporary manager: l’integrazione in azienda

È importante stabilire fin da subito, al momento della firma del mandato, quali sono le responsabilità che sono affidate al temporary manager.

Chiarire questo aspetto è essenziale per l’integrazione del temporary manager all’interno dell’azienda, perché egli lavorerà in un team di manager e dipendenti per raggiungere l’obiettivo prefissato e dovrà trasferire loro le proprie conoscenze e nuove metodologie di lavoro.

Deve ricevere, perciò, il giusto empowerment da parte dell’imprenditore e degli altri manager, per essere accettato da tutti i dipendenti e per non essere percepito come un ostacolo, ma come un agente del cambiamento.

6. La gestione del cambiamento portato da temporary management

Nella gestione di numerosi progetti, il temporary manager porta sempre un cambiamento all’interno dell’azienda per raggiungere l’obiettivo stabilito con l’imprenditore.

Questi cambiamenti potrebbero riguardare tutti i livelli dell’organizzazione e la comunicazione del suo ruolo e del suo operato deve essere resa nota a tutti ancor prima del suo arrivo.

Il cambiamento, infatti, potrebbe incontrare numerose resistenze ed ostacoli da parte dei dipendenti e sarà compito del temporary manager tenere una comunicazione chiara e onesta con tutti, per gestire la transizione in modo fluido.

valutazione delle performance

7. Temporary manager: la valutazione dei risultati

Il lavoro del temporary manager deve essere misurabile in base agli obiettivi inizialmente definiti. Sono a disposizione dell’imprenditore vari strumenti per poter verificare l’operato del manager ad interim durante il suo incarico e anche dopo il suo completamento.

I KPI, gli indicatori chiave di performance, sono utili per misurare gli obiettivi raggiunti dal temporary manager. Essi possono essere di diverso tipo, dalle metriche finanziarie ai miglioramenti operativi apportati, e vengono definiti ad hoc per ogni intervento.

È importante valutare l’operato del manager ad interim durante tutto il suo percorso: in riunioni periodiche con l’imprenditore, il temporary manager e i dipendenti coinvolti nel suo team si confrontano sullo stato di avanzamento dei lavori

Molto apprezzati sono anche i feedback continui dati al manager ad interim. Questi gli permettono di adattarsi alle mutevoli esigenze dell’azienda.

La valutazione finale, invece, è un’analisi dei risultati raggiunti e l’impatto che questi obiettivi hanno avuto sull’intera azienda.

Percinque: temporary management a servizio delle aziende

Percinque offre servizi di Temporary Management, mettendo a disposizione delle aziende le competenze e l’esperienza dei suoi temporary manager, per gestire un riposizionamento strategico, un’internazionalizzazione, una riorganizzazione aziendale e molti altri progetti ancora.

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